L’IFI L’imposta sulla ricchezza patrimoniale
L’IFI, granda riforma dell’anno 2018, viene sostituita l’ISF (Imposta di solidarietà sulla fortuna) riguarda tutti i contribuenti (persone fisiche), che ha una ricchezza tassabile (che definiremo in seguito) è superiore a 1,3 milioni di euro, vi riccordiamo que le soglie dell’IFI stanno erano i stessi cher per l’ISF.
Tutti contribuenti non sono tassati alla stessa obbligazione fiscale, dipende dalla loro domiciliazione fiscale, se è nella francia o alllo straniero.
Per i contribuenti domicialiti nella Francia, hanno un’obbligazione fiscale illimitata, saranno tassati su tutti i loro beni e diritti immobiliarti in Francia e all’estero.
Ma i nuovi contribuenti domicialiti nella Francia, che si sono appena stabiliti in Francia, non erano soggeti all’IFI su tutti i beni che hanno all’estero e questo per cinque anni successivi alla loro installazione in Francia.
Sicuro, che giusto i contribuenti (residenti o non residenti fiscali francesi) che hanno un patrimonio superiore a 1,3 millioni saranno imponibili all’IFI.
Quali sono i beni imponibili?
L’IFI è normalmente dovuto su tutti dei beni et dei diritti immobiliarti appartenenti al contribuento il primo gennaio dell’anno fiscale.
Il Codice generale delle imposte (di seguito CGI) non ha fornito una definizione di cosa significhi per proprietà e diritti immobiliari soggetti all’IFI.
Ma la dottrina ha datto una spiegazione:
- Edifici non sviluppati: terreni agricoli, boschi e foreste, brughiere e terreni edificabili;
- Edifici costruiti: qualunque sia l’assegnazione (uso residenziale o professionale);
- Edifici in costruzione;
- Diritti di proprietà immobiliare: usufrutto, diritto di utilizzo, diritto al locatario di un contratto di locazione di un immobile.
L’IFI si riferisce anche a beni immobili detenuti attraverso un organismo di investimento collettivo o tramite un contratto di assicurazione riscattabile, così come i diritti immobiliari e immobiliari trasferiti in trust o collocati in un trust per il loro valore di mercato.
Riguardo alla delicata domanda sugli azioni di società che detengono direttamente o indirettamente proprietà immobiliari detenute per un soggetto all’IFI.
Le alinéa 2 dell’articolo 965 del CGI : prevede la tassazione degli azioni di società e organizzazioni stabilite in Francia o all’estero della Francia per la frazione del loro valore rappresentativo di immobili o beni immobili detenuti direttamente o indirettamente dalla società.
Per essere precisi, proprietà immobiliari e diritti posseduti attraverso una società o un’organizzazione sono della stessa natura dei diritti di proprietà e immobiliari menzionati sopra.Non deve fare une distinzione seconda della natura della società che detiene questi titoli (SCI, SARL, SA, SAS) o fare una differenziazione secondo al proprio regime fiscale (IR / IS).
Deve sapere che i contribuenti che hanno meno di 10% del capitala della società che detienne immobili o beni immobili in Francia, non doveranno essere assoggeti all’IFI sul questi 10%, ma giusto nel caso dove la società ha un’attività commerciale, industriale, artigianale, agricola ou liberale e che i contribuenti non hanno un mezzo di controllo di questa società.
Come determinare la frazione del valore dei titoli rappresentato il patrimonio immobilare ?
L’IFI riguarda tutti i beni immobiliari della società (esclusi i beni assegnati all’attività professionale), per arrivare alla determinazione dell’unica frazione tassabile che sarà necessario effettuare il seguente calcolo:
Deve applicare un coefficiente corrispondente al rapporto tra il valore di mercato reale dei beni immobiliari imponibili e i diritti detenuti dalla società e il valore reale di tutte le attività della società.
(un esempio di schema potrebbe essere dare su domanda)
Gli immobili professionali sono ancora esclusi dall’IFI. Quindi tutti i beni e i diritti relativi all’attività professionale (attività commerciali, industriali, artigianali, agricole o liberali) sono espressamente esclusi. Dunque, un società che è utilizzata per fare della gestione del suo patrimonio privato, è tassabile all’IFI.
Oltre ai diritti di proprietà e immobiliari assegnati all’attività professionale, ci sono altri casi di esenzione?
I beni immobili e i diritti assegnati allo sfruttamento individuale sono anch’essi esenti dall’IFI quando sono soddisfatte 3 condizioni:
- l’attività è svolta principalmente (da cui viene prelevata la maggiore parte del focolare fiscale)
- l’attività è svolta dal proprietario dell’immobile o dal suo coniuge,
- i beni sono assegnati all’attività (industriale, commerciale, artigianale, agricola, liberale).
Per promemoria quando parliamo di attività commerciali industriali o artigianali, ci rimanda a un’attività che dà origine ai profitti Industriali e Commerciali.
Qual è la base dell’IFI?
Abbiamo visto quali tipi di diritti e di beni sono suscettibili di entrare nella base imponibile della IFI. Dobbiamo ora mettere in discussione il valore che prenderemo in considerazione.Stiamo parlando del valore di mercato del bene che corrisponde al prezzo normale che un acquirente sarà disposto a pagare per comprare la proprietà o il diritto.Non esiste un metodo imposto, ovviamente se non possiamo determinare il valore di mercato del bene possiamo sempre usare il metodo del confronto.Questa valutazione deve essere effettuata il 1 ° gennaio dell’anno fiscale.
Per valutare ogni proprietà o diritto immobiliare sarà necessario prendere in considerazione le eventuali servitù che riguardano questi beni e diritti ma anche gli smembramenti possibili (usufrutto, nuda proprietà, comproprietà), ma anche gravati da vari diritti (ben affittati, bene con un’iscrizione mutuo, riserva di acquisto a scopo pubblico).
Quali debiti sono deducibili?
L’articolo 974 I del CGI elenca le cinque principali categorie di spesa che potrebbero creare debiti deducibili dalle IFI quando tali spese rimangono in sospeso o sono state finanziate da un prestito :
- Debiti relativi all’acquisizione di beni e diritti immobiliari (spese per l’acquisto dell’immobile ma anche per il suo finanziamento, come ad esempio i diritti di trasferimento da pagare) ;
- debiti relativi a spese di riparazione e manutenzione;
- debiti relativi a spese per il miglioramento, la costruzione, la ricostruzione o l’ampliamento ;
- I debiti relativi alle imposte dovute per tali beni (sono espressamente esclusi i corrispettivi dovuti per i redditi generati dagli immobili e cioè l’IR e l’imposta di abitazione) sono limitati all’imposta seguente (taxe foncière), all’ IFI;
- debiti relativi alle spese di acquisizione di quote o azioni.
Anche la deduzione di tali spese è condizionata, per essere deducibile il debito deve:
- Per essere effettivamente sostenuti dal debitore il 1 ° gennaio dell’anno fiscale (dal contribuente o dal coniuge, o coniuge, il figlio minore), si presume pertanto che il debito debba essere a carico di uno dei membri della famiglia fiscale
- Per essere giustificato (in caso di controllo il contribuente deve essere in grado di giustificare questo debito con qualsiasi atto, ad esempio un accordo di prestito).
A titolo di esempio, i prestiti bancari per l’acquisto di beni immobili sono deducibili, quindi se un debitore porta un prestito immobiliare, può dedurre dal 1 ° gennaio:
- il capitale restante dovuto il 1 ° gennaio dell’anno fiscale;
- interessi maturati e non pagati il 1 ° gennaio;
- Interessi maturati il 1 ° gennaio.
Per essere deducibili i prestiti devono rispondere ad un regime più restrittivo che quello conosciuto precedentemente, certi debiti non sono più deducibili e di altri sono ancora deducibili ma devono rispondere ai regimi rigorosi, ex : degli i debiti contratti dal debitore sé vicino al suo coniuge o vicino ad una società controllata da un membro del focolare fiscal ; caso dei prestiti sottoscritto vicino a persona vicina, bambini maggiori, ascendenti, collaterali) o sottoscritti vicino ad entità controllata dal gruppo familiare,).
I prestiti “in fine” è la novità di quest’anno, la legge giunge a limitare l’ammontare del debito deducibile dal 1 ° gennaio dell’anno fiscale all’importo della differenza tra l’importo totale del prestito e un importo pari alla stessa quantità moltiplicato per il numero di anni dal momento che il pagamento del prestito è diviso per il numero totale di anni del prestito.
Per capitare, guardate lo sviluppo seguento :
I prestiti in fine sono considerati oggi ammortizzabili, “I debiti menzionati corrispondenti ai prestiti che prevedono il rimborso del capitale alla fine del contratto stipulato per l’acquisto di un immobile o di un diritto immobiliare tassabile sono deducibili ogni anno per l’importo l totale del prestito meno un importo pari alla stessa quantità moltiplicato per il numero di anni da quando il prestito è stato pagato e diviso per il numero totale di anni del prestito “, afferma l’articolo 31 della legge finanziaria per il 2018. ”
Sviluppo : normalmente se un prestito in fine è preso in 10 anni, ad esempio, farà una deduzione del 10% ogni anno (Perché il 10%? Perché 10 x 10 = 100 è la totalità).
Dunque, per esempio, il contribuente aveva una proprietà il cui patrimonio netto tassabile era di 5 milioni, ha fatto un prestito di 5 milioni sul 10 anni, il primo anno il suo bene è 5 milioni, il passivo deducibile era: 5 milioni – (10 % di 5 milioni) = 4,5 milioni, questi 4,5 millioni erano l’importo da segnalare per le IFI.
Per tutti i contratti che non prevedevano un termine di rimborso, la legge è tornata su questo punto poiché oggi i contratti di prestito a tempo indeterminato si considereranno terminati dopo 20 anni (dalla data della firma del prestito).
Inoltre, la legge prevede una limitazione dell’importo dei debiti deducibili, infatti quando il valore del patrimonio immobiliare o dei diritti è superiore ai 5 milioni di euro e l’ammontare totale dei debiti ammessi supera il 60% di tale valore, l’ammontare dei debiti eccedente tale importo soglia può essere dedotta solo fino al 50% di questo eccesso[1]
Come promemoria, l’aliquota fiscale IFI è la seguente:
Valore tassabile del patrimonio | Aliquota |
Se meno di 800 000 € | 0 % |
Se superiore a € 800.000 ma inferiore a € 1,3 milioni |
0,5 % |
Se superiore a 1,3 milioni di € ma inferiore a 2,57 milioni di € |
0,70 % |
Se superiore a € 2,57 milioni ma inferiore a € 5 milioni |
1 % |
If greater than 5 million € but less than 10 million € |
1,25 % |
Se superiore a 10 milioni di € | 1,5 % |
Se i non residenti devono pagare un’imposta simile all’estero, che passa?
Se viene effettuata una lettura rigorosa dell’articolo 980 del CGI, si prevede che le imposte di tipo IFI, pagate all’estero, siano deductibili dell’IFI. Questa deduzione è limitata ai beni e ai diritti detenuti all’estero, da cui è stata pagata una tassa estera e che viene presentata all’IFI in Francia, per evitare la doppia imposizione.Un altro chiarimento, ma l’imposta applicata all’estero dovrà essere calcolata proporzionalmente dei beni che saranno inclusi anche nella base dell’IFI in Francia, vale a dire che è del tutto possibile che i beni siano tassate all’estero, ma non saranno inclusi nella base IFI in Francia, quindi questa parte dell’imposta estera pagata non sarà detratta dalla base IFI in Francia (poiché la proprietà non si è imposto in Francia).
Come promemoria, la tassa estera da prendere in considerazione è quella pagata per l’anno fiscale dell’IFI in Francia.
[1] Article 974 IV du CGI